Greek Poet ILIAS FOUKIS

Greek Poet      ILIAS   FOUKIS
Poetry is the voice of the Gods

Tuesday, February 21, 2012

GLI EPIGONI Poesia di ELIAS FUKIS









GLI   EPIGONI

 


            In memoria di Caino e Abele

Beato te Abele… beato te.
La vita ti fu data senza resistenze
e senza vergogna recaste al mondo
la figlia spuria chiamata Felicità
Guai a te Caino… Guai a te.
Una gran Desolazione il Mondo per te
lo percorri giorno e notte incorreggibile
e la Sventura ti segue come un cagnolino fedele.



Beato te Abele… beato te.
Urla l’Ecumene del tuo gaudio
ed esaltato dai piaceri del Paradiso
il sangue ti si impregna di istinti bestiali.
Guai a te Caino… guai a te.
Con il vostro dolore si poteva scrivere una Bibbia
ma il Dio remoto non ti ha fornito oracoli
perché le tue sciagure gli parvero risate.


Beato te Abele… beato te.
Puoi anelare a compiere crimini
«Caffè sull’Acropoli… Seconda casa sulla Luna
e Legame sentimentale con la Madonna».
Guai a te Caino… Guai a te.
Hai nutrito alcune ambizioni a mo’ di mansueti agnelli di Dio
sacrificati ai piedi del vecchio Satana…
offerta alla gloria della sua Storia.


Beato te Abele… beato te.
Ti sei messo l’Arte Suprema nel cuore
e rifulgi di Gioia come una vetrina del Paradiso
a Epidauro, al Louvre, alla Scala di Milano.
Guai a te Caino… Guai a te.
A volte quando il Despotato del Destino dorme
diverti la miseria della tua sensibilità
con certe vili compagnie di giro.


Beato te Abele… beato te.
Esalti ogni giorno i tuoi piaceri
facendo orge ai banchetti di Satana
con leccornie provenienti dal fondo degli Oceani.
Guai a te Caino… Guai a te.
Sconfiggi la fame con le erbe della Madre Terra
e con la tua celebre Felicità tragica
gradevole alla premura degli Dèi.


Beato te Abele… beato te.
Sei fiero dei tuoi Patrimoni Patriarcali
nei profondi recessi dell’Ade
sigillati con il colore rosso del crimine
Guai a te Caino… Guai a te…
La tua giovinezza si dissangua nelle Piazze,
tentanto di prendere qualcosa dal Mondo… e ti son state date
soltanto i tragici ricordi dell’Umanità.


Beato te Abele… beato te.
Sazio e spensierato al vertice del Peccato
in fila lacchè e puttane sgomitano
pietendo il tuo affetto e il tuo amore.
Guai a te Caino… Guai a te…
Vai in giro come un cane sudato
gli occhi lucidi cercano un po’ di amore
ma nessuno desidera il tuo cuore vuoto.


Beato te Abele… beato te.
Ammazzi il pomeriggio con gli aneddoti di Socrate
prima di cominciare le Orge insieme a Satana
in Saloni protetti da un mistero impenetrabile.
Guai a te Caino… Guai a te…
Sprofondato nella tua condanna perpetua
partorisci idee per la salvezza del Mondo
e la retsina economica ti falcidia i polmoni.


Beato te Abele… beato te.
Sdraiato al sole su luminosi terrazzi
scrivi l’Epos eterno delle tentazioni
godendoti Venere e pasticche di ecstasi.
Guai a te Caino… Guai a te…
Nel sudiciume delle Città ti trascini prigioniero
riempi di cocaina le vene del destino
per accendere il fuoco della Rivoluzione.

2

Beato te Caino… beato te.
Hai lasciato sola l’Ecumene intera
perché con tutti i Dèmoni contro di te
sei riuscito a restare fedele alla Terra…
Guai a te Abele… guai a te.
Lo sai molto bene… ti aspettano i Tribunali
e costruisci astronavi
per nasconderti su altri Pianeti.


Beato te Caino… beato te.
Nella disperazionetragica lasciatati dagli Dèi
sei in attesa di un fiero epilogo
confidando nella giustizia dell’Eternità.
Guai a te Abele… guai a te.
Nel Testamento non dimenticarti di Satana
che ti ha aperto un sepolcro d’oro
sormontanto dallo scherno dell’Umanità.

10-12 dicembre 2011



            Traduzione
      MAURIZIO  DE  ROSA

Friday, February 17, 2012

O PEDINTE Poema de ELIAS FOUKIS



O PEDINTE


Ontem, um pintor aproximou-se de mim
e, pediu-me que ficasse com os braços
estendidos, como se estivesse a pedir
por um tempo indefinido.


Diz-se que através desta conhecida
posição a humanidade fica mais
próxima
numa posição maravilhosa e serena
e que, aqueles que passam
entram em contacto com os meus
braços esticados, motivo sério para
a agitação das pessoas
que assim, depois de morrerem
sugerirão aos outros mortos que
mendiguem ferozmente, por uma
moeda que tenha o valor da
ressurreição do paraíso…
porque os corpos que não provocam
nenhuma emoção, mudaram-se para
o mundo dos vivos.


Este desafio irá provocar a irritação
dos governantes do inferno.


Mas logo as Belas Artes intervirão
com os seus quadros românticos de
Inolvidáveis Pores-do-Sol
onde o ardor da alma se une ao fogo
do sol e quem sabe, quantas mais
idiotices, brotarão das visões
prazenteiras dos Românticos.


Isto chega para amaciar a tensão
nervosa do Inferno e do Paraíso
aqueles amargos e desligados rivais
psicológicos e filosóficos inimigos
que agora, apreciarão dar e receber
entre eles.


Senão vejamos, alguém das irreversíveis
profundezas, vergado sob o peso dos
seus pecados
irá denunciar o Paraíso ao Mundo.
Porque desde que aceitou para seu
cenário estes desgastantes aspectos
cometeu ele próprio pecados
mas que apesar disso não aceitará
a mais pequena ameaça de destronação…


E, pior ainda, a única voz dissonante
da Verdade e da Justiça
será abolida do Paraíso
que deslizará sobre a maciez da seda
do Dinheiro…
de Mulheres Belas…
e de Virtuosos Cidadãos.


Sim, sim, tamanha sordidez ocorrerá
onde divertindo-se, todos os deuses do
do mundo, firmarem um acordo
para que as velhas animosidades um dia
cheguem ao fim


Depois de muita reflexão,
qualquer que seja o caminho
que as coisas seguirem
viverão.


Só eu…
inexistente aos olhos do Mundo
nunca sonharei com os céus
ascenderei, só, até onde as montanhas
forem visíveis.


E nesses pesadelos…
e implacáveis montanhas
o interesse global está agora focado
para explicar a poesia
da quezília do Sol com a Matéria Sólida
tendo em conta a ambição dos fantasmas
que querem a Pose Clássica das Montanhas.


Mas…se isso for possível
Eu direi então que sou o fantasma mais alto
que será capaz de obter, sem ganhar uma
batalha e sem argumentos cosmogónicos
o lugar eterno dessas montanhas.


No entanto, sem a mais pequena
hipótese de gozar o prazer das alegrias
e tormentos da imortalidade
porque perante mim desfilará outra vez
o iníquo velho mundo que se manterá como
antes indiferente como estou agora
apesar de o esforço ser inútil
vivo.


Na verdade, depois da minha presença
ter sido transformada em ar eterno
que o próprio mundo deverá respirar
sem um merecido Templo
onde confessar os seus pecados
e ainda mais – o Mundo, talvez estará
indiferente a si mesmo.







Traduçao livre de  MARIA  JOVITA  CAIRES

Sunday, February 12, 2012

LA BELLEZZA Poesia di ILIAS FUKIS





LA   BELLEZZA 


Il momento in cui Afrodite
ha conquistato anche il quarto Cielo
i circoli superiori della Società
decisero che la si sarebbe potuta proclamare
finalmente Donna Celeberrima. 


Insomma era giunto
il grande momento per la Pubblicità
di far aderire il corpo di lei al fondo dell’Onnipotenza
o di usurpare con violenza le passioni della Natura
affinché  lei
potesse conquistare anche il Nono Cielo. 


O almeno per far sì che
l’assedio del Sole da parte del Levante e del Ponente
si compisse non soltanto senza il contributo della notte
ma anche in questo lasso di tempo
gradito ai Giganti del denaro. 


E inoltre senza tornare al Marito
Afrodite osservò  che
i mari avevano cominciato a seppellire l’azzurro nella terra
e che sulla corona d’alloro della trionfatrice
avevano cominciato a deporsi i primi granelli di polvere
mentre l’isola di Cipro
si riempiva di giornalisti, di manager
e degli uomini più volgari del Mondo. 


Quando Efesto fu informato di tutto questo
si chiuse in casa
per occuparsi del mestiere delle armi
rassegnato all’idea che avrebbe perso la splendida moglie
la quale si esibiva ormai al cospetto del Mondo. 
     

  Tradotto da  MAURIZIO  DE  ROSA
 

Friday, February 10, 2012

RE SALOMONE Poesia di ILIAS FUKIS


Questa poesia ha vinto il Premio  Letterario '' MASSIMO D'AZEGLIO ''  in 16 giugno 2012 a Barletta in Italia. In questa occasione vorrei ringraziare la giuria per l'onore fatto.







RE  SALOMONE


Le donne che più amò
il Re Salomone
furono quelle donne
le cui anime lui paragonava
alla corrente dei fiumi. 


Subito dopo
questo caldo desiderio però
il vecchio Salomone giudicò a freddo
che la corrente dei fiumi porta al mare
e in questo azzurro sconfinato degli oceani
ove svigoriscono tutti i Templi
e i Peccati della Terra
c’era caso che perdesse il Controllo delle Donne. 


Allora Re Salomone
schiumando di rabbia si ricordò  delche era il detentore del potere
e che in caso di incendio
avrebbe saputo fermare
questi fiumi impetuosi. 

Ma non c’era soltanto questo pericolo…


Oltre ai mari e ai fiumi
nella visione del mondo femminile c’era anche il cielo… 


Negli ultimi tempi inoltre
agenti segreti gli avevano riferito
che le donne occhieggiavano con gli Astri
e che… quindi
i loro cuori che lui aveva creduto
vicini e del tutto sottomessi
come i muri dei palazzi
bruciavano dentro quei fuochi lontani. 


E fu così
che Re Salomone cominciò a pentirsi
perché  prima di creare il Regno
non pensò  di incorporare tutte le Stelle
nei territori celesti della Monarchia
e adesso in quest’età decaduta
doveva studiare a fondo l’Astrologia. 


Ma il vecchio Salomone
già da tempo era giunto alla conclusione
che il Cielo e i Misteri del Cielo
somigliavano alle donne
che non aveva mai amato. 



Dal momento che gli Astrologi del Futuro
sfruttando lo squilibrio dei mortali
negoziavano con il Cielo
egli da subito li accusò
di enormi omissioni intellettuali
e di provocatoria inettitudine
tali da privare le Donne
dell’Eros che abbatteva le dighe
con la forza delle tentazioni
per giungere alla Terra Promessa
quale divino oracolo
tracimando con la violenza dei fiumi.
 



Traduzione   MAURIZIO DE ROSA 


Thursday, February 9, 2012

KERKIMET Poem by ILIAS FOUKIS

                     KËRKIMET        
     
                    Mbasi mbaruam së ëndërruari
                    kjo do të thoshte se kishte përfunduar
                    vendosja e shenjave mbi Tokë
                    dhe tani ishte momenti fatlum
                    për të zbritur poshtë
                    në kërkim të gjërave të Arta.


                    Sipas parashikimit të Ëndrrave
                    në shtresën e parë do të gjenim Fatin
                    që siç na premtuan Magjistarët e Parajsës
                    do të ishte i bollshëm..
                    dhe i çliruar 
                    nga të gjitha dëshpërimet e botes.


                    Mbasi do të kishim Fatin në duar
                    kishte shumë mundësi që në shtresën e dytë
                    sipas një fatumi të lashtë Astrologjik
                    verbërisht të besueshëm,
                    të takonim Dashurinë.


                    Dhe mbasi Toka do të na kishte dashur
                    më në fund..në shtresën e tretë
                    siç dëshmonte
                    Fryma predikuese e themeluesve të Gjenezës
                    të gjitha mundësitë çonin tek Lumturia.


                    Që të besoni sa seriozë ishim
                    në këtë kërkim të Lumturisë
                                              thellësive të Tokës
                    mjafton t'ju themi 
                    se që të ishim krejt të sigurt
                    projekti sqaronte se kërkuesit
                    duhet të ishin shumë të kujdeshëm
                    sepse Toka jonë misterioze
                    mbante brenda saj xhepa zjarri
                    që mund të digjnin gjërat tona të Arta.


                    - Mos u mërzisni..- ndërhyri dikush.
                    Toka jonë e dashur mban dhe rryma uji
                    që mund të shuajmë në rast rreziku
                    zjarret e mallkuar.


                    Dhe kështu pak nga pak
                    nga ëndrra tek mundimi,
                    nga mundimi te ankthi
                    më në fund Toka u hap.


                    Besoj e kuptoni...


                    Ishim të sigurt se më në fund
                    kishim përpara nesh
                    ( Ndonëse nuk e dëshironte 
                    asnjë prej shkrimeve të Botës )
                    një ditë të bardhë.


                    Por fatkeqësisht..
                    Toka që vazhdonte të ishte e jona
                    nuk kish ruajtur për ne asgjë të veçantë
                    sepse për veten e saj
                    ajo nuk kish ëndërruar asnjë të Ardhme..
                    dhe për ekzistencën e Gjërave të Arta
                    ishte krejtësisht moskokçarëse.


                    Madje nga kjo indiferencë e saj
                    Uji që ishte më i lehti i të gjithëve
                    ishte ngjitur lart
                    dhe shpresat tona 
                    pashmangshmërisht të zjarrta 
                    u shuan qysh në shtresën e parë...
                 
                     
                    Përkthyer nga Greqishtja prej vetë autorit.

Monday, February 6, 2012

O HOMEM POBRE Poema de ILIAS FOUKIS





O HOMEM POBRE


Ultimamente
tenho posto a gravura de um Santo
sobre a minha almofada.


O Santo, imobilizado no seu eterno
dilema, se deverá ou não existir
neste mundo
é gelado lá…
muito gelado…
até que sou obrigado a acender-lhe
uma vela
talvez derreterá e deslizará de lá.


Eu acreditei sempre que, quando
partisse ficaria comigo o inevitável
Servente Divino
pegaria na minha mão, para persuadir
os Principais Mercados do mundo
que o seguinte erro aconteceu por
acidente:
O Abismo adoptou as mais preciosas
paixões do Paraíso e, como resultado
desse Excelso Tratado eu acabei falido.


Os Príncipes Negociantes poderiam
por momentos, aceitar a explicação
Bíblica do Santo
mas a seguir tentariam com alguns
estratagemas que voltasse para a
gravura
como uma Infalível Presença…
porque o espaço vazio poderia ser
ocupado por Demónios
que ultimamente têm ameaçado
seriamente o Mercado Global.


O Santo que numa última análise
é filho da malévola Jerusalém
que domina na perfeição a arte
de neutralizar o Paraíso
em momentos, particularmente mágicos
como aqueles em que os pagamentos
são feitos no vil metal
quando a alma dos homens parece ser
como veludo do mais delicado
que logo de seguida…
através de uma maravilhosa mágica
biológica é transformada num ser
humano.


Num daqueles seres estranhamente
inacessíveis que se unem aos apelos
do submundo
“…o dinheiro é tudo…
é, o que governa o mundo…”
que depois do colapso do Idealismo
em Jerusalém, correram como as
expectativas de Pôncio Pilatos, para
abrir um mercado de escravos em Roma.


Ele poderá aceitar o dinheiro
pactuando com os Princípios Judaicos
do Lucro

cedendo à ganância do mundo inteiro
e, com isso, os restantes Santos
poderiam ser comprados, o que faria
de mim um HOMEM POBRE
o que aumentaria o número de pobres.





 Traduçao livre de  MARIA  JOVITA  CAIRES





Sunday, February 5, 2012

HOMERI Poem by ILIAS FOUKIS

          


                 HOMERI


                 Sot fillon stina e vjeshtës...


                 Meqë filluan të këputen gjethet
                 dhe mua plakut 
                 filluan të më këputen mendimet
                 do të desha të flas njëherë..
                 Në vjeshtë - për vjeshtën...


                 Nuk vazhdohet më tej...


                 Po më braktisin njëra pas tjetrës
                 ashtu si botën
                 vegimet madhështore të Gjenezës
                 metaforat..simbolet.. alegoritë..
                 duke me thene..
                 "- Mjaft na ke torturuar ne  
                 per ti falur kësaj bote të mjerë
                 Arsyetimet e Drejta dhe sekretet e Perëndive..."


                 Po kthehen në Greqi tek Jeta e bukur
                 dhe po më lenë mua
                 me vdekjen ne Trojë..


                 Prandaj  po u shkoj dhe unë nga pas
                 te shoh më në fund një ditë të bardhë
                 duke e mbyllur perfundisht  këtë Epos
                 me arsyen klasike për të gjetur pak Lumturi..
                 sepse Lumturia ishte shkaku sublim
                 dhe për fillimin e tij.


                 Por kam frikë..
                 se kritikët modernë të së ardhmes..
                 deri tek të cilët
                 vjeshta mund të arrijë si skëterrë e perjetshme
                 fjalët e mia ..Per vjeshtën - në vjeshtë,
                 mund tia ngjisin 
                 ndonjë kapitulli të "Iliadës" ose të "Odisesë"  
                 dhe kështu..
                 si për tu shëmbëllyer më shumë 
                 Perëndive që më lindën..  
                 më mirë po hesht...




                  Perkthyer nga Greqishtja prej vete Autorit

BELEZA Poema de ILIAS FOUKIS









BELEZA



No momento em que Afrodite
também conquistou o Quarto Céu
os círculos mais altos da sociedade
decidiram que ela agora podia ser
proclamada uma Mulher Ilustre.


Pois havia chegado
o Grande momento para a publicidade
colocar o seu corpo na ribalta da
omnipotência ou para as paixões da
natureza violentamente reprimir
se ela ousasse, também, conquistar
o Nono Paraíso.


Ou, simplesmente como acompanhante
para que o sol não fizesse só, a sua
viagem desde o Levante até ao Poente
sem nenhuma intervenção da noite
e até mesmo, no intervalo que os
Gigantes do dinheiro adoram.


Sem ainda ter voltado para o seu
homem, Afrodite observou que os
mares começaram a enterrar o azul
na terra e que o primeiro pó começou
a cair sobre a coroa de louros da vitória
enquanto, a ilha do Chipre estava
repleta de mensageiros e governantes
e também vilões de todo o mundo.


No momento em que Hefesto soube
de tudo isto, fechou-se em casa
porque ele também iria perder a sua
bela mulher, agora que ela se tinha
revelado aos olhos do mundo.






Tradução Livre de: Maria Jovita Caires


Saturday, February 4, 2012

GEOMETRIA Poema de ILIAS FOUKIS







GEOMETRIA





Como a vida começa com uma frase
- - caminha sempre em frente…
com a liberdade de sonhar
que nunca nos faltará, encontraremos
sempre um ponto onde traçar uma linha.


A isto confiamos os sonhos
mas eles
dirigidos pelas virtudes da corrida
para serem impetuosos
escapam para longe…
ficando com teimosia no mesmo ponto
sem que lhes possamos tocar…
e assim, os sonhos partem
não os veremos outra vez.


Sendo leves, como somos sem os sonhos
os ventos levam-nos para junto de outros
cuja história é também conduzida
sob os pesadelos horríveis do conceito
da Geometria
e, na iminência de uma catástrofe global
desenhamos um círculo.


Mas só um amigo sabe o porquê de
montanhas inteiras embrulhadas em
eternos gelos, entrarem nesta curva
viva de profundas ravinas
e anfitriões de outros contratempos
e, assim retornamos ao ponto onde
começamos
como podes ver!
falhámos nestas duas formas simples
de vida geométrica…
pensa agora, na nossa futura existência
sob o domínio, digamos, do Cubo!


Quem irá isolar este céu sem limites
para que possamos, de uma vez por
todas, destronar o paraíso?


Mas quem, sem rumo, carregará
o Inferno às costas
para o colocar no topo como tampa
com a intenção de castigar e acabar
com esta eterna e confusa farsa.


A nossa vida passa sem que aprendamos
como nos adaptar a esta Geometria letal
como se a noite tivesse invadido os nossos
sonhos
confirmamos que esta é a mais correcta
explicação para o fatalismo dos seres
humanos na Terra, que revolve dentro
destas estreitas dimensões planetárias.


E agora, com um estranho constrangimento
espalhámos sobre um campo aberto
as paixões, as visões…
e tudo o que nos agita a alma
esperando de nenhuma e de todas as
direcções os escritores que comporão
biografias para nós
que como génios conhecedores
castigarão tudo…
e, como esperado seremos fechados num
quadrado
para manter a História sob um controlo
rigoroso.





Tradução Livre de: Maria Jovita Caires

MBRETI SOLOMON Poem by ILIAS FOUKIS


               MBRETI   SOLOMON


               Grate qe kish dashur me shume 
               Mbreti Solomon,
               ishin ato gra shpirtin e te cilave
               ai e kishte krahesuar 
               me rrjedhen e lumenjve.


               Por menjehere mbas ketij pasioni te ngrohte
               plaku Solomon gjykoi ftohtesisht
               se rrjedha e lumenjve te conte ne det
               dhe ne ate kaltersi te pafundme
                                                  te Oqeaneve
               ku shfuqizoheshin gjithe Tempujt..
               Ligjet dhe Mekatet e Tokes..
               ai mund ti humbiste grate nga kontrolli.


               Atehere Mbreti Solomon
               krejt i lumtur 
               u kujtua se ai kishte pushtet
               dhe ne rast rreziku do te dinte
               ti ndalonte keta lumenj te terbuar.


               Po s'ishte vetem ky rreziku.   


               Pervec Detit dhe Lumenjve
               ne kosmogonine e grave ishte dhe Qielli.


               Madje kohet e fundit
               i vinin informacione nga agjentet e fshehte
               se grate kembenin veshtrime me Yjet..
               dhe rrjedhimisht
               zemrat e tyre qe ai mendonte  
               se i kish nen kontroll te plote
               si Thesaret dhe muret e Pallateve...
               digjeshin mes atyre zjarreve te larget.


               Dhe keshtu ,
               Mbreti Solomon filloi te pendohej
               sepse perpara se te krijonte Mbreterine
               nuk u kujtua te fuste gjithe yjet
               ne territoret qiellore te Monarkise..
               dhe medet.. tani ne kete moshe te thyer
               duhet te studionte imtesisht Astrologjine.


               Por plaku Solomon prej kohesh
               kishte arritur ne perfundimin 
               dhe Qielli dhe misteret e Universit
               ngjanin me grate 
               qe nuk i kishte dashur kurre.


               Ne qofte se Astrologet e se ardhmes
               duke shfrytezuar  mosekuilibrin e te gjalleve
               hynin ne negociata me qiellin
               ai qysh tani i akuzonte 
               per kolaps te theksuar shpirteror  
               dhe injorance mendore
               qe do te rrembenin prej grave
               Erosin qe kapercente pengesat
               me forcen e pasioneve..
               per te arritur ne Token e Premtuar
               si nje kumt Hyjnor..
               rrembyeshem me vrullin e lumenjve.




               Perkthyer nga greqishja prej vete Autorit.