Greek Poet ILIAS FOUKIS

Greek Poet      ILIAS   FOUKIS
Poetry is the voice of the Gods

Tuesday, October 4, 2016

OVIDIO Poesia di ILIAS FOUKIS





OVIDIO

             Esiliato dall ' imperatore  Augusto


Quel che doveva accadere… è accaduto.


Roma è rimasta senza di me.
Io sono rimasto senza imperatore.

Valicando da uomo braccato
la montagna imponente che ho davanti
benché il suo sguardo sia stato accecato
dal Dèmone dell’Altezza
si vedrà la Nebbia, si attirerà addosso
come bufera di protesta
quando scorgerà Roma senza di me 
e me senza Imperatore.

Se procederai in parallelo
con la folle corrente di questo fiume
nonostante la Benedizione impartitagli 
dal Senato Romano
vedrai soprattutto qui
che Destino Calamitoso subirà il Mondo
dal fatto che Roma è senza di me 
e io sono senza Imperatore.


Se volterai le spalle
a questa tempesta insopportabile
che come le speranze di Roma si lancia furiosa
anche se ti sei assicurato
con virtuosisimo artistico
i Pensieri del Nous…
e i sentimenti nel Cuore
che Apollo ti protegga… povero Sognatore
perché sei entrato nel cammino
assunto dalla Storia Umana
dopo che Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.


Se entrerai nelle profondità di questo Tempio
obliato dall’emorragia di sentimenti
sulle epigrafi che gli Dèi hanno dedicato all’Umanità
comprenderai che non furono sussurri
o anche preghiere per la Salvezza del Mondo
il che ti convincerà che l’Arte della Parola
è diventata cinica e squallida
da quando Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.


Persino questo Uccello
proveniente dai Deserti se lo seguirai
desiderando riposarsi a Cartagine
appena scorgerà le imprese obbrobriose di Roma
subito si allontanerà
decidendo di non fare mai più ritorno sulla Terra
e con lui si solleva altresì svolazzando
la polvere che accecherà
la logica globale delle Cose
perché Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.

Questa volta però con una differenza…
conservatrice direi
e anche Classica.


Siccome la Filosofia non ha potuto dividere
Roma e l’Imperatore in tre
cosicché il terzo fosse poeta affinché fossero
se non altro di meno i peccati di tutte le Onnipotenze
tra tutte le cose e i sentimenti
che simboleggiano l’Umanità
ancor prima che fossero conquistati 
da Roma e dall’Imperatore
arrivo io… da padrone di casa e liberamente.


E così a un tratto come se accendessi una candela
alle defunte virtù dei Greci
che attendo nel Cielo del Mondo
come un Sole caldo e fulgido
perché a quanto vedo è in procinto di perdere sangue
l’Anima dell’Ecumene
a causa di questi famigerati Boia.


Traduzione  MAURIZIO  DE  ROSA 



SHAKESPEARE PRIMA DELLO SPECTACOLO Poesia di ILIAS FOUKIS





SHAKESPEARE  PRIMA DELLO SPECTACOLO  


Domani sera c’è lo spettacolo
e la mattina
vorrei dare un’occhiata alle prove.


Poiché di notte non vale la pena occuparsi
delle fanfare della gloria
credo che farò un salto nel mondo degli Sconfitti.

Quelli che Dio ha condannato a morte da tempo.


Soltanto il loro Destino continua a essere vivo
e poiché sono isolati… molto lontano dalla Terra
li soffoca il dolore di non avere alcun diritto
di vedere che il loro passato quello che i cronisti
si sono affrettati a rubricare tra i ricordi
ritorna implacabile e fatale
ascendendo con virtuosismo e spettacolarità tremendi
per difendersi presso il Teatro del Mondo
reso più completo dal suo stesso io.


Così anch’io sono sceso qui
per affrontare con loro
i fatti nuovi imminenti della Storia
la quale se confrontata con un fiume disperato
sono stati senz’altro i Monarchi
quelli che hanno turbato fino alla conquista
questa tragedia schizofrenica.


I Monarchi lo sanno molto bene
e anzi uno di loro che è ancora vivo
con i Fantasmi nascosti sotto la tunica bianca
sarà presente allo spettacolo
che secondo ogni probabilità artistica
abbatterà molti idoli
fino alla rivista Astronomica dello Spazio.


Avete fatto bene a riportare il Cielo
sulla scena del Mondo…
perché è diventata assolutamente disgustosa e volgare…
Del resto il Cielo si è allontanato anche dal mio cuore…
e infatti a causa di questo allontanamento
mi sembra di aver commesso un errore.


L’attimo in cui mi trovai dentro la decisione degli Sconfitti
desiderosi di uscire ancora una volta sul suolo della Storia
avrei dovuto proporre al regista dello spettacolo
di includere nel testo una scena
riguardante l’Ethos e la Condotta emessi
dai difensori e dagli adulatori della Reggia.


Infatti prima che il Principe si senta
ancora una volta Re
gli Sconfitti si sottrarranno al mio controllo
e su uno dei campi vergini del Pianeta
l’Inferno e il Paradiso combatteranno
una guerra di mezz’ora all’ultimo sangue
allo scopo di concludere
qualche minuto prima dell’alba
la procedura
di conquista del Trono.


Il Vincitore farà capire
agli astanti
che non è affatto casuale
che egli occupi il trono
nel momento preciso
in cui il Sole viene al Mondo.


Qualsiasi cosa accada
se il potere tramonta la sera
la natura lo farà risorgere al mattino.


Dopo questa generosa razionalizzazione
delle cose del Mondo
comincerò a ricevere migliaia di proposte
di conferenze stampa
manifestazioni letterarie
e altri slogan contemporanei del genere…


Io però non lo vorrei vedere
il Sole di questo lurido potere
e pieno fino all’orlo di lutto
mi ritirerò nel buio
per prevedere
le prossime venture tragedie del Mondo.     


Traduzione   MAURIZIO DE ROSA