Greek Poet ILIAS FOUKIS

Greek Poet      ILIAS   FOUKIS
Poetry is the voice of the Gods

Saturday, October 22, 2016

LE VIRTU DI PROMETEO Poesia di ILIAS FOUKIS






LE  VIRTU  DI  PROMETEO



Lo zero
questo cerchio nero
            con un vuoto desolato
numero che non serve
a contare niente
mi spaventa a morte
perché la sua forma
è quella di questo Pianeta.



Traduzione   MAURIZIO DE  ROSA 

LA SORTE Poesia di ILIAS FOUKIS




LA  SORTE




Ieri ci son bruciate le Occasioni
perché il Sole
era troppo vicino.

Sempre  ieri:
le Occasioni ci son gelate
perché chissà che cosa era successo
nelle Sacre Omelie della Prudenza
e ci avevano sottratto il privilegio della Luce.


Ieri ci si è distrutta l’alberatura delle navi
alla ricerca della Direzione
perché c’era molto Vento… a livello di bufera.

Sempre ieri:
non riuscivamo a partire
alla ricerca della Direzione
perché siamo rimasti senza Vento.


Ieri i nostri Sogni si son riempiti d’acqua
perché è caduta molta pioggia.

Sempre ieri:
i nostri Sogni non son potuti crescere
perché gli dèi han voluto tutti i Sogni per se stessi
questa furia degli dèi
ci ha prosciugato l’anima.

Ieri ci sono indolenzite le teste
alla ricerca di Dio
perché avevamo abbondanza di Cielo.

Sempre ieri:
non siamo riusciti ad alzare la testa
alla ricerca di Dio
perché siamo rimasti privi di Cielo.

  Traduzione  MAURIZIO DE ROSA 


Wednesday, October 19, 2016

O CUME Poema de ILIAS FOUKIS






O  CUME



Nas geladas vastidões da Antárctica
a única coisa que não havia
era o sol…
Que só encontrei em abundância
no deserto do Sara


Na canícula e aridez do Sara
a única coisa que não havia era…
um oásis!
Que só encontrei em abundância
na floresta da Amazónia.


Embrenhado no oásis da Amazónia
a única coisa que não havia
era o cume
Que só encontrei em abundância
nos Himalaias


Agora que encontrei o mais alto cume
nos Himalaias
vejo que não poderemos sonhar
com nada mais alto do que isto…


No cume,
a segurança e a serenidade
são tão suaves e constantes
que poderei morrer de solidão


Por isso,
e porque quero viver,
a única solução é descer…


Tradução     AMADEU  BAPTISTA  


Sunday, October 9, 2016

THE COSMOGONY OF THE GODS Poem by ILIAS FOUKIS





THE COSMOGONY OF THE GOD'S


Homer returned Odysseus to Ithaca
as he was absolutely convinced
that the dead soldiers on the walls of Troy
after the surrender of the Gods to the rage of the Seas
and the crowning of the Abyss as eternal darkness...
would never be able to return.

This courageous
conviction of the Poet
accompanied as well by the incursion
of sorrow...of repentance...
and the wounded egotism
                                          in the hearts of the Greek People
was not at all to the Gods taste.


From the heights of Olympus to which they’d climbed
to avoid any likely charity
which would have been sought for them by existence on Earth 
we suggested that after Odysseus
had returned to Ithaca he be the one
to carry on the massacre of Troy
with the same clamorous rhythms
of Catastrophe and Demolition
so that Poets of the Future
would be able to Invent
a likely abduction -- with darker causes --
of Penelope.


Translation by  PHILIP RAMP 




Saturday, October 8, 2016

IL FATALISMO Poesia di ILIAS FOUKIS



IL  FATALISMO



Sempre comincio la strada
con l’inizio di un fiume…

Il fiume è molto stretto
e non credo che amplierà
il mio destino.

La mia unica speranza
è la velocità.

Grazie ad Apollo
essa è straordinaria
così potrò sognarvi tutti in una volta.

Ma camminando
il Sogno si muterà in incubo
perché dalle grida anonime
onde innervosite
si scontreranno con le coste del Mondo
ove si ode in modo chiaro e distinto.

“Voi che con la spettacolarità
e la rapidità dei fiumi
volevate coniugare i sogni dell’uomo
ritiratevi adesso sconfitti insieme con l’Idealismo
e considerate l’inondazione catastrofica che ha colpito
la Terra Promessa.


E così il fiume ha messo in moto i miei Sogni
che doneranno a quanto pare
capacità alate alle cascate
e l’attimo in cui il mondo intero
crollerà al suolo
i miei Sogni si leveranno in alto.

Ma io insieme con i Sogni
ho anche la mia vita.

Hanno prestato giuramento
di non separarsi mai gli uni dall’altra
anche se per strada
protendevano le mani gli ingenui acquirenti di speranza…
e anche se
intorno alla vita e ai Sogni
si estende uno spazio ostile…
e la vita pesante può andare in frantumi
cadendo con violenza.


Ma chissà.
Al Sacro Fiume forse dispiace la vita squallida
e questa caduta bestiale…
onnipotenziale… burrascosa… inevitabile…
come se gli alberi delle coste si fossero trasformati
in umili supplici
la esegue senza problemi!

Infatti per rendervi conto
oh! voi i beati della terra
da quando i fiumi mi hanno mandato avanti
tutti i sentimenti scampati alla catastrofe
li ho dispersi all’ingresso dei mari
e mentre vestiranno il mio destino
giocheranno per me in mare aperto
senza fare mai ritorno sulla terra desolata.

Meglio che accada… una cosa del genere!


Chissà che cosa accade in quella condanna eterna
che siccome non hanno tutti la possibilità
né di salire come Beati…
né di scendere come Infelici…
cedendo arrendevoli a questa tragica infermità
l’unica risposta alla domanda
“Cosa vuol dire essere esistiti un tempo sulla Terra?”
la interpretano giungendo alla conclusione
senza alcuna possibilità che tornino indietro…
verso una eterna serenità… i fiumi.


Traduzione  MAURIZIO DE ROSA 

Thursday, October 6, 2016

VIRTUES OF PROMETHEUS Poem by ILIAS FOUKIS





VIRTUES OF PROMETHEUS



Zero ,
that black circle
with an desolate abyss ,
number with which
you cannot measure anything ,
frightens me mortally
since that shape
is the one this Planet has.


Translation by  PHILIP RAMP

Tuesday, October 4, 2016

OVIDIO Poesia di ILIAS FOUKIS





OVIDIO

             Esiliato dall ' imperatore  Augusto


Quel che doveva accadere… è accaduto.


Roma è rimasta senza di me.
Io sono rimasto senza imperatore.

Valicando da uomo braccato
la montagna imponente che ho davanti
benché il suo sguardo sia stato accecato
dal Dèmone dell’Altezza
si vedrà la Nebbia, si attirerà addosso
come bufera di protesta
quando scorgerà Roma senza di me 
e me senza Imperatore.

Se procederai in parallelo
con la folle corrente di questo fiume
nonostante la Benedizione impartitagli 
dal Senato Romano
vedrai soprattutto qui
che Destino Calamitoso subirà il Mondo
dal fatto che Roma è senza di me 
e io sono senza Imperatore.


Se volterai le spalle
a questa tempesta insopportabile
che come le speranze di Roma si lancia furiosa
anche se ti sei assicurato
con virtuosisimo artistico
i Pensieri del Nous…
e i sentimenti nel Cuore
che Apollo ti protegga… povero Sognatore
perché sei entrato nel cammino
assunto dalla Storia Umana
dopo che Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.


Se entrerai nelle profondità di questo Tempio
obliato dall’emorragia di sentimenti
sulle epigrafi che gli Dèi hanno dedicato all’Umanità
comprenderai che non furono sussurri
o anche preghiere per la Salvezza del Mondo
il che ti convincerà che l’Arte della Parola
è diventata cinica e squallida
da quando Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.


Persino questo Uccello
proveniente dai Deserti se lo seguirai
desiderando riposarsi a Cartagine
appena scorgerà le imprese obbrobriose di Roma
subito si allontanerà
decidendo di non fare mai più ritorno sulla Terra
e con lui si solleva altresì svolazzando
la polvere che accecherà
la logica globale delle Cose
perché Roma è rimasta senza di me 
e io senza Imperatore.

Questa volta però con una differenza…
conservatrice direi
e anche Classica.


Siccome la Filosofia non ha potuto dividere
Roma e l’Imperatore in tre
cosicché il terzo fosse poeta affinché fossero
se non altro di meno i peccati di tutte le Onnipotenze
tra tutte le cose e i sentimenti
che simboleggiano l’Umanità
ancor prima che fossero conquistati 
da Roma e dall’Imperatore
arrivo io… da padrone di casa e liberamente.


E così a un tratto come se accendessi una candela
alle defunte virtù dei Greci
che attendo nel Cielo del Mondo
come un Sole caldo e fulgido
perché a quanto vedo è in procinto di perdere sangue
l’Anima dell’Ecumene
a causa di questi famigerati Boia.


Traduzione  MAURIZIO  DE  ROSA 



SHAKESPEARE PRIMA DELLO SPECTACOLO Poesia di ILIAS FOUKIS





SHAKESPEARE  PRIMA DELLO SPECTACOLO  


Domani sera c’è lo spettacolo
e la mattina
vorrei dare un’occhiata alle prove.


Poiché di notte non vale la pena occuparsi
delle fanfare della gloria
credo che farò un salto nel mondo degli Sconfitti.

Quelli che Dio ha condannato a morte da tempo.


Soltanto il loro Destino continua a essere vivo
e poiché sono isolati… molto lontano dalla Terra
li soffoca il dolore di non avere alcun diritto
di vedere che il loro passato quello che i cronisti
si sono affrettati a rubricare tra i ricordi
ritorna implacabile e fatale
ascendendo con virtuosismo e spettacolarità tremendi
per difendersi presso il Teatro del Mondo
reso più completo dal suo stesso io.


Così anch’io sono sceso qui
per affrontare con loro
i fatti nuovi imminenti della Storia
la quale se confrontata con un fiume disperato
sono stati senz’altro i Monarchi
quelli che hanno turbato fino alla conquista
questa tragedia schizofrenica.


I Monarchi lo sanno molto bene
e anzi uno di loro che è ancora vivo
con i Fantasmi nascosti sotto la tunica bianca
sarà presente allo spettacolo
che secondo ogni probabilità artistica
abbatterà molti idoli
fino alla rivista Astronomica dello Spazio.


Avete fatto bene a riportare il Cielo
sulla scena del Mondo…
perché è diventata assolutamente disgustosa e volgare…
Del resto il Cielo si è allontanato anche dal mio cuore…
e infatti a causa di questo allontanamento
mi sembra di aver commesso un errore.


L’attimo in cui mi trovai dentro la decisione degli Sconfitti
desiderosi di uscire ancora una volta sul suolo della Storia
avrei dovuto proporre al regista dello spettacolo
di includere nel testo una scena
riguardante l’Ethos e la Condotta emessi
dai difensori e dagli adulatori della Reggia.


Infatti prima che il Principe si senta
ancora una volta Re
gli Sconfitti si sottrarranno al mio controllo
e su uno dei campi vergini del Pianeta
l’Inferno e il Paradiso combatteranno
una guerra di mezz’ora all’ultimo sangue
allo scopo di concludere
qualche minuto prima dell’alba
la procedura
di conquista del Trono.


Il Vincitore farà capire
agli astanti
che non è affatto casuale
che egli occupi il trono
nel momento preciso
in cui il Sole viene al Mondo.


Qualsiasi cosa accada
se il potere tramonta la sera
la natura lo farà risorgere al mattino.


Dopo questa generosa razionalizzazione
delle cose del Mondo
comincerò a ricevere migliaia di proposte
di conferenze stampa
manifestazioni letterarie
e altri slogan contemporanei del genere…


Io però non lo vorrei vedere
il Sole di questo lurido potere
e pieno fino all’orlo di lutto
mi ritirerò nel buio
per prevedere
le prossime venture tragedie del Mondo.     


Traduzione   MAURIZIO DE ROSA